Per gli amanti della lettura Torino è una città imprescindibile: dalla grande editoria al Salone del Libro sono tantissimi i nomi e gli eventi che hanno legato la nostra città e i bibliofili di tutto il mondo. Meno noto, invece, è il fatto che, per ironia della sorte, nelle vicinanze di Torino si trovi il più importante polo industriale italiano della penna. Lo strumento che tutti conosciamo, che forse usiamo un po’ meno da qualche anno, con l’arrivo dei programmi di scrittura digitale, ha una vera e propria casa a Settimo Torinese e nella zona industriale limitrofa. A partire dall’inizio del Novecento in quest’area ha iniziato a svilupparsi un’intera filiera di produzione, spesso nata da piccole o piccolissime aziende a conduzione famigliare.
Fino agli anni 80 da Settimo uscivano ancora 8 milioni di penne al giorno. Negli ultimi anni la globalizzazione ha imposto un cambiamento e aziende di quest’area hanno puntato sul made in Italy, specializzandosi soprattutto su una gamma medio-alta di prodotti, per contrastare la concorrenza asiatica. Le innovazioni e l’attenzione al design hanno caratterizzato l’intera storia di questo settore. Uno dei nomi che più rappresenta questi aspetti è senz’altro Aurora: con una storia centenaria quest’azienda ha segnato l’educazione di un’intera generazione di scolari. Gli smartphone erano ancora di là da venire, ma un cambiamento epocale per quegli anni fu l’avvento della penna stilografica. Niente più pennino e calamaio, la mitica Auretta, con la sua cartuccia sostituibile, entrò nei portapenne di tutti i bambini degli anni ’60 e ’70, segnando uno dei tanti cambiamenti che ha caratterizzato la generazione dei baby boomers. Oggi questa importante tradizione è portata avanti anche grazie all’@officinadellascrittura: non solo museo aziendale ma vero e proprio luogo di trasmissione della capacità umana di comunicare, di scrivere e di fare cultura.