Prima di essere capitale italiana dell’auto, prima di essere capitale italiana del caffè, Torino è senz’altro la capitale del cioccolato. Il vecchio mondo scopre questa prelibatezza solo con la scoperta dell’America. Il cacao trasformato in bevanda era considerato da molti popoli indigeni la bevanda degli dei, utilizzata in cerimonie sacre. Giunge a Torino verso la metà del Cinquecento, quando i Savoia scelgono la nostra città come capitale e, per alcuni secoli resta un piacere riservato alla corte, che non perde occasione di farlo gustare ai più importanti regnanti e nobili del tempo. Dal Settecento in poi, con la diffusione dei tipici caffè cittadini, il cioccolato si apre a un pubblico più vasto. Le “invenzioni” torinesi ad esso legate sono innumerevoli: basti ricordare il bicerin, bevanda calda al gusto di cioccolato amatissima da Cavour e da Hemingway, e il gianduiotto, il classico lingotto che unisce cioccolato e nocciole del Piemonte, divenuto un vero e proprio simbolo della città. Torino, gelosa delle proprie tradizioni, vede ancora la presenza di storiche aziende che lavorano il cioccolato artigianalmente, considerando insostituibili le mani abili e sapienti dei maîtres chocolatiers. È il caso di
@Giordano, cioccolateria con una storia ultracentenaria che continua la produzione artigianale nei laboratori di Leinì. Per tutti i curiosi, e i golosi, è consigliata una passeggiata sotto i portici di piazza Carlo Felice, alla ricerca dello storico negozio dei primi del ‘900 dove gustare prelibatezze senza tempo.